Il management non è un sapere che si possa imparare solo sui libri. L’esperienza pratica è insostituibile. E, tuttavia, la conoscenza teorica certamente aiuta. Per questo le imprese ricercano continuamente giovani con una preparazione gestionale, magari innestata su un background tecnico-scientifico. Manager già fatti e tecnici specialisti che aspirano a posizioni manageriali affollano i master e i corsi di formazione gestionale. A questo pubblico, oltre che agli studenti universitari, si rivolge La gestione dell’impresa. L’impostazione è quella della Scuola di Ingegneria Gestionale del Politecnico di Milano. L’attenzione è al saper fare (e non solo al sapere), al “progetto di impresa”, all’innovazione tecnologica e organizzativa, alla gestione dell’impresarete e delle sue relazioni collaborative. In questo senso il management è molto più della semplice buona amministrazione, pur necessaria. È essenzialmente capacità di organizzare e mobilitare le risorse verso gli obiettivi di innovazione. Delle quattro parti in cui si articola il volume, le prime due – organizzazione e processi decisionali – ne rappresentano il cuore concettuale e sono intimamente legate tra loro: in chiave manageriale organizzare e decidere sono due facce della stessa medaglia. Le due successive sono dedicate alla gestione delle interfacce nella catena del valore, e in particolare ai rapporti con i mercati di sbocco per i prodotti e i servizi (marketing) e a quelli con i fornitori e in generale i partner della filiera (acquisti e supply chain). Questa nuova edizione include: 3 un glossario di 260 voci con traduzione inglese e rimandi al testo, strumento agile e sistematico di consultazione rapida; 3 centinaia di note a margine che facilitano il lettore nel localizzare gli argomenti e nel fissare i messaggi-chiave; 3 oltre 100 casi reali e un ricco apparato di tabelle e grafici che esemplificano le considerazioni e i concetti contenuti nel testo.