Questo libro raccoglie alcuni saggi che sono stati scritti tra il 1982 e il 2010. Testimoniano un interesse militante per la scrittura psicologica, in particolare per la critica psicologica, a cui giunsi percorrendo il lungo cammino letterario, sia come scrittore di narrativa, di versi, di saggi, sia confrontandomi con illustri cattedratici e operando su lavori letterari di autori diversi, italiani e stranieri, che hanno lasciato orme indelebili nel canone occidentale. La prima parte del volume comprende cinque saggi teorici, in cui ho cercato di illustrare il metodo psicologico che permette d’indagare sulle motivazioni, sugli stati affettivi, sui bisogni umani, fornendo le risposte attive e la chiave per leggere lo stato d’animo e il messaggio del narratore/poeta. Ovviamente senza l’utilizzo della terminologia specialistica, in un testo come questo. Nella seconda parte prendono visibilità diversi poeti dai primi anni del Novecento ai nostri giorni, che furono così accorti di cogliere le tecniche psicologiche appena inventate. Ho analizzato e interpretato le singole motivazioni, mettendo in chiaro l’originalità, l’autonomia espressiva e l’angoscia esistenziale che dilatano la voce dell’anima e fanno sentire i loro benefici influssi nelle menti dei lettori attraverso i loro verginei strali. Di seguito, alcuni interventi sulla poesia contemporanea che appare sottomessa alla tirannia dello sfrenato consumismo. Qui la neopoesia, come possibile rimedio, parla con un Io che non è quello del poeta corporeo, ma un’entità psicologica che tenta di darsi una forma attiva attraverso la scrittura.