Può un silenzio essere più assordante di mille parole?
Shirine ha tanti nemici ma solo un'arma: la sua libertà
Shirine è un avvocato che si batte per difendere le vittime oppresse dal regime totalitario dell'Iran.
La sua, però, non è solo una battaglia pubblica e legale. Shirine ne combatte un’altra, privata e quotidiana all’interno delle mura domestiche. Suo marito Shapour, importante fisico atomico che si occupa degli studi sul nucleare in campo bellico, nonostante abbia studiato negli Stati Uniti, si rivela ben presto un tradizionalista, un fanatico religioso che si oppone fermamente all’impegno sociale della moglie. Cerca, perciò, con tutti i modi a sua disposizione, di ridurla al silenzio, al ruolo esclusivo di madre cieca e sorda che si occupi del loro figlio malato, Shantia, un bambino brillante, condannato però a una vita breve e alla paralisi progressiva. Shirine sa però che deve continuare a lottare, per sé, per il suo Paese e per offrire a suo figlio un assaggio di vita in cui le parole Libertà e Giustizia abbiano ancora un valore.
Nell'Iran dei diritti umani calpestati, una donna coraggiosa è disposta a rischiare quel che ha di più caro per difendere la causa degli oppressi
«La ragazza di Teheran è un bell’affresco, contraddittorio ma realistico, dell’Iran attuale e, soprattutto, del destino di una donna eccezionale. Favoloso.»
Page des Libraires
Maurice Bigio
è nato a Il Cairo, è un medico radiologo che vive e lavora in Francia, osservatore particolarmente attento della realtà mediorientale. La ragazza di Teheran è il suo primo romanzo.