Il secondo volume vi racconterà delle difficoltà di una Romagna stretta sempre più nella morsa poliziesca dell’esercito austriaco. La Chiesa di Roma, non avendo mai avuto un proprio esercito, da sempre richiamava
in Italia eserciti stranieri che, da soccorritori degli interessi papalini e di un potere temporale sclerotizzato su antiche abitudini, si trasformavano in spietati guardiani, esecutori di ordini che spesso trascendevano gli interessi stessi della Chiesa. Ad aggiungere pena e difficoltà fu, ancora una volta, il Brigantaggio che in questo scorcio di secolo divenne molto più spietato grazie alle bravate e alle spavalderie di Stefano Pelloni, noto come il Passatore, con una banda che variava di numero in funzione dei colpi che erano prossimi a fare. E il colera? La Romagna non si fece mancare nulla, ad ondate successive il morbo, la peste nera, flagellò la regione in maniera assai democratica: poveracci, nobili e benestanti ebbero i propri morti da piangere. Le speranze risorgimentali, in questo quadro, continuarono trasformandosi, spostando altrove le decisioni che divennero meno popolari e più intellettuali, passando nelle mani di personaggi come Mazzini, Garibaldi, Cavour…