La Sardegna del desiderio è la prima narrazione in stampa di Lina Unali. Essa contribuisce a impostare quelle che seguiranno basate sul rapporto tra la Sardegna e un’altra nazione d’Europa. La Sardegna non è mai vista come isolata, come chiusa entro i suoi mari, bensì legata al resto delle terre europee (in parte anche a quelle americane e asiatiche) con cui essa intreccia rapporti plurivalenti che vanno dall’ambito familiare al commercio, dalla politica alla religione.
In La Sardegna del desiderio il rapporto principale si pone tra la Sardegna e l’Inghilterra attraverso la presentazione del legame tra le due isole in cui i protagonisti sono la scrittrice stessa che si muove da una terra all’altra per motivi di studio e di apprendimento; lo scrittore inglese D.H. Lawrence, autore di Sea and Sardinia (Mare e Sardegna), opera in cui menziona la scrittrice sarda Grazia Deledda due o più volte mentre viaggia nella direzione di terre deleddiane; un gruppo di emigrati sardi residenti a Londra, che mentalmente si arrabattano tra la nostalgia dell’isola e il rifiuto di essa.
Partendo dall’Inghilterra la narrazione si attua in una serie di capitoli brevi e letterariamente molto efficaci, si dirige verso un centro della Sardegna medievale, idealmente collegato alla figura paterna e quindi da lì ritorna per piccole tappe verso l’Inghilterra, dopo aver raccolto nuova esperienza umana ed intellettuale, dopo aver attinto a importanti fonti orali e aver ripercorso in modo sintetico la storia di antichi abitanti che un tempo popolavano questa terra d’origine, ancora radicata nella coscienza.
Il libro si legge bene, viene evitata sempre l’incomprensibilità normalmente prodotta dal flusso di coscienza.
Si libera l’isola da una tradizione di troppo meticoloso e chiuso verismo.