Scientific Study from the year 2011 in the subject Musicology, , language: Italian, abstract: Il tema "prigione" nell'opera, apparentemente strano e singolare, è in realtà alla base di una grossa fetta delle vicende intonate ed allestite nell'arco cronologico oggetto di studio (1770-1835). In sintonia con il manicheismo morale e psicologico dei conflitti politico-sentimentali che informano le vicende delle opere a cavallo tra Sette ed Ottocento, ben di frequente è proprio la prigione il luogo cruciale in cui emerge una forte polarizzazione di bene e male, un paradigmatico scontro di forze, che si manifesta spesso nell'antitesi tra l'eroe positivo, ingiustamente imprigionato, ed il tiranno usurpatore. E' così che nella struttrazione delle fasi narrative, la mutazione scenica "prigione", con la relativa sequenza drammatica, diviene un po' l'epicentro emotivo drammaturgico e viene a collocarsi nel cuore della vicenda, al culmine dell'intreccio, in cui l'innocente vittima, già costretta a soccombere alla perfidia del persecutore, deve subire ricatti e vessazioni di ogni sorta, prima che possa realizzarsi l'auspicato finale «sauvetage». Un monitoraggio, condotto su oltre cinquecento libretti di opere serie, attesta per la scena di prigione una presenza al 32% abbondante nel periodo 1770-1799 e al 28% abbondante nel periodo 1800-1835. Scena fissa prediletta dal pubblico (come anche testimoniato da trattati e recensioni giornalistiche coeve), ma anche eloquente simbolo epocale, la scena di prigione è stata qui analizzata in base alle tipologie drammaturgico-musicali più ricorrenti e significative, con particolare attenzione al ricco campionario di ingredienti stilistici e di caratterizzazioni retorico-musicali, che, addensandosi vistosamente negli episodi-prigione analizzati, eleggono senza dubbio tale tipo di scena al rango di osservatorio privilegiato dell'opera seria.