Quella mano sembrava non appartenere al dipinto. Sembrava venire da fuori, da un luogo lontano, ma non dimenticato, e prendere possesso del ritratto.
Isabella non riusciva a staccare gli occhi dalla perfezione di quelle dita candide in primo piano. Le belle mani. L’eredità che accomunava le donne di casa Sforza: Ippolita, Caterina, Bianca Maria, Isabella…
Bianca Maria rivolse ad Isabella uno dei suoi terribili sorrisi.
- Il ritratto è dedicato più a chi non c’è che a chi vi appare. Se volete, è il sofisticato gioco di un cortigiano, un indovinello.
Ma se vi ponete qualche domanda in più, come ci insegna Leonardo nei suoi giochi, troverete la soluzione del mistero.