Hanno cominciato a sparare alle tre del mattino. Dapprima colpi lontani, poi sempre più vicini, fin quando è esploso il tuono di un fucile a pompa che si è impastato con l’urlo bestiale di Benito Lopez colpito a morte.
Un uomo che si prende una fucilata che gli spappola le viscere muore sempre incazzato, perché il dolore non è più umano, diventa una reazione innaturale, selvaggia. Come di chi è troppo incazzato, appunto, per avere l’esatta percezione di ciò che gli sta accadendo. E Benito Lopez mentre urlava, schizzando di sangue la parete accanto all’ascensore, era il più incazzato figlio di puttana che Tommy Lee avesse mai incontrato sulla 94th...