«Lianda stette immobile come pietrificata, gli occhi sbarrati.
- Iskìda, dammi il tuo medaglione.
La voce della strega fu un comando. Iskìda portò la mano al ciondolo, proteggendolo col palmo.
- Perché?
- Dammelo e basta.
Cosa aveva Lianda? Esitò, se lo sfilò piano dal collo. Quella lo afferrò.» [...]
«Lianda avvicinò il talismano al bagliore del fuoco. Lo rigirò tra le mani, lo sguardo concentrato.
Era un cordino di cuoio morbido a cui stava appeso un medaglione del diametro di una nespola, anch´esso di cuoio, ma cotto col fumo, con incisa sopra la tripla spirale del Kaelion. Sotto il medaglione stava una mezza luna di selce rivolta verso il basso e, ai lati, appese al cordino, due zanne canine. Iskìda cercò di ricordarsi quando l´aveva ricevuto, ma non seppe dirselo. Per quanto rovistasse indietro nei ricordi, lo aveva sempre avuto al collo.»
Terra di Nurak,
terra antica di Dei e Giganti,
trentadue i Clan, trentadue i Segni Astrali,
trentadue le Lune e quattro gli Elementi della Magia.
Sottile è il velo che separa sonno e veglia, sogno e realtà,
e nel sangue degli Erranti è il potere di varcarlo...
Iskìda...