Un intrigo tenebroso, un’avventura travolgente. Dopo tanti anni passati a New York, Sal De Terlese non poteva sapere che cosa ci fosse ad aspettarlo al suo ritorno in Italia. Lui sognava la tranquillità. Sconfiggere il «grande gelo», ricostruire una carriera di giovane e brillante segugio internazionale dello scoop giornalistico. Dare, soprattutto, una nuova mano di vernice alle vicende della propria persona e del proprio cuore. Invece eccolo subito alle prese con «L'Araba Fenice», procella addensata sul suo capo dall’incontro con due donne. Due dominatrici del nostro tempo «liberato», due femmine di grande classe, a cui, nei pensosi salotti e nei variopinti tumulti milanesi dei ruggenti anni ’60, lui guardava come a due fari di inestinguibile luce. Amore e Amicizia con le A maiuscole, imperituri. Due turbini, due vulcani. Con loro, come sperare di stare tranquilli? Infatti: ecco L'Araba Fenice. La scomparsa di un «carissimo», raffinato amico delle due signore lo trascinerà in un fitto intrico di avventure e colpi di scena, su trapestate piste che portano dall’Italia al Medio Oriente, tallonato dai servizi segreti di mezzo mondo, con molte pistole puntate alla schiena, diversi morti, una tremenda esplosione, il tacco di un signorilissimo scarpino... Come andrà a finire? In questo suo romanzo Mario Biondi — che a ogni opera ama cimentarsi ecletticamente con strutture letterarie sempre diverse: il romanzo di «formazione», quello «civile», quello «storico», quello «di famiglia» — affronta di petto e con brillanti risultati il thriller colto, con sapiente uso del suspense e degli effetti comici, creando due indimenticabili personaggi femminili e realizzando un romanzo di immenso divertimento e di superba qualità.