La consuetudine con l’arte fornisce validi strumenti critici e sviluppa una sensibilità estetica che può mettere al riparo dal rischio della omologazione. Questo è quanto l’insegnamento dell’arte può fare. Il libro sostiene tale tesi, indicando gli obiettivi da perseguire e i percorsi per realizzarli. È diviso in tre parti.
Nella prima vi sono cinque dialoghi tra un’allieva e il suo professore. L’allieva, in modo garbato e arguto, pone domande sull’arte e avanza dubbi, il professore fornisce risposte, mai definitive.
Nella seconda parte, si presentano le ragioni per cui la scuola può e deve utilizzare l’arte come materiale didattico ed educativo. Vengono qui affrontati anche temi molto attuali riguardanti lo stato dell’arte oggi, il rapporto del pubblico con l’arte e vengono presentate alcune opere ed esperienze artistiche attuali.
La terza parte contiene esempi e indicazioni metodologiche per i laboratori d’arte. Un corredo di illustrazioni nel testo e di tavole a colori completa la necessaria documentazione visiva.
L’opera è rivolta agli insegnanti e a quanti amano l’arte e desiderano approfondire le loro conoscenze in materia.
Paolo Gheri si occupa da anni di arte e di educazione. Laureato in pedagogia, prima come insegnante elementare e poi come dirigente scolastico, ha tenuto numerosi corsi di aggiornamento e laboratori d’arte dedicati sia a insegnanti della scuola dell’obbligo che a gruppi eterogenei di adulti di “Università popolari”. Pittore egli stesso, si è sempre interessato alla storia dell’arte e all’educazione estetica, è autore di saggi di didattica artistica, collabora con alcune riviste.