Nella tradizione giudaico-cristiana Salomone costruisce il Tempio di Gerusalemme utilizzando le stesse proporzioni dettate da Dio per il Tabernacolo: è Dio quindi il vero architetto. Più volte distrutto e ricostruito, il Tempio esercitò una eccezionale influenza su teologi, storici e artisti sotto il triplice profilo architettonico, cosmologico e teologico. L’edificio sorgeva in un luogo sacro alle tre religioni monoteiste. Per gli ebrei rappresenta lo splendore del periodo salomonico, con la gloria di custodire l’Arca dell’Alleanza e le Tavole della Legge. Per i cristiani costituisce la cerniera tra Vecchio e Nuovo Testamento. Per gli islamici è il luogo della Cupola della Roccia, edificata sulla pietra da cui Maometto ascese al paradiso. Nel 70 d. C. con la distruzione definitiva del Tempio ha inizio l’inesauribile mito del Tempio e dei suoi elementi (in particolare le Colonne) come architettura divina, indagata nella sua essenza simbolica e utilizzata come modello. Il libro delinea per la prima volta in modo unitario il quadro delle conoscenze e delle interpretazioni sulla architettura del Tempio, facendo interagire molti diversi livelli di indagine che fanno chiarezza su storia, leggenda e fortuna di un paradigma di edificazione divina e dei suoi elementi costitutivi, e in particolare sulle Colonne salomoniche, emblema dell’arte sacra barocca.
Dall' introduzione di Marcello Fagiolo