Nel Duecento l’aumento degli incarichi nel governo della Chiesa e la residenza presso la Curia segnano una stagione di radicale rinnovamento nel ruolo dei cardinali, che si accompagna a una crescita esponenziale delle loro ricchezze personali.
In questo volume vengono studiati i palazzi che li ospitarono in quel secolo a Roma e nello Stato della Chiesa, luoghi deputati alla conservazione e valorizzazione delle ricchezze cardinalizie. Lo studio di questi veri e propri tesori e dei luoghi della loro tutela permette di conoscere meglio la storia della tesaurizzazione privata, e più in generale della vita quotidiana e di corte, nel Medioevo.
Tuttavia, la quasi totale distruzione di queste dimore impone che al sopralluogo e all’indagine archeologica si affianchino lo studio delle fonti documentarie e letterarie e il confronto con ciò che resta degli omologhi palazzi medievali di ambito aristocratico e papale. Seguendo un percorso che procede dal grande al piccolo e dall’esterno all’interno - dai palazzi alle stanze delle residenze - si giunge così a ricostruire prima e a comprendere poi la natura e l’utilizzo di questi interni destinati a offrire valido rifugio ai tesori personali delle gerarchie ecclesiastiche.