Mentre nell’Europa Occidentale si afferma in età moderna la nuova cultura artistica sia sul fronte fiammingo che su quello italiano sulla base del superamento dei formulari bizantini e dell’affermazione di nuove concezioni artistiche quali la resa della realtà attraverso la prospettiva, il ritorno alla cultura classica, il nuovo modo di concepire le norme figurative nella resa del divino, nell’Oriente Mediterraneo e in vari paesi dell’Europa Orientale si configura e si consolida dopo la caduta di Bisanzio nel 1453 una nuova realtà unitaria e ancora fedelissima ai canoni sanciti dai Concili e al classicismo dell’età paleologa.
La storiografia che si è occupata della cultura artistica dell’età moderna in Sicilia ha quasi sempre rivolto l’attenzione alle vicende di marca occidentale, iberica o fiamminga o in primis italiana, tralasciando – a parte alcuni episodi – le testimonianze di questa nuova ondata della “maniera greca”.
Questo volume presenta per la prima volta in modo globale il vario articolarsi nell’isola di un fenomeno di grande impatto quale fu appunto la rinascita della cultura bizantina seguita alla caduta della Capitale.
Dopo un sintetico ma puntuale monitoraggio sugli eredi di Bisanzio in Europa e nell’Oriente Mediterraneo e un resoconto degli studi dedicati all’argomento nelle sue realizzazioni siciliane, il volume svolge un’analisi sistematica della presenze postbizantine nelle varie aree dell’isola – ognuna delle quali è affidata a specialisti del territorio e della disciplina – che per la quantità e la qualità delle opere presenti si delinea come un importante e significativo tassello nella diffusione della cultura postbizantina potendosi affiancare in Italia soltanto a Venezia.