Le nuove frontiere del diritto sono quelle che indicano la strada per un profondo restyling della professione forense e degli operatori del diritto in genere. La soluzione per alleviare la profonda crisi della Giustizia italiana esiste, basta volerla. Nei Paesi dove funziona il sistema Giustizia esiste un sistema ADR altrettanto efficiente. Questi due mondi apparentemente inconciliabili, in realtà hanno un canale comunicativo che ha ingenerato un meccanismo virtuoso. Parlare di riforme, fare le riforme, è inutile perché migliorano un modello che ha già fallito. Ciò di cui abbiamo bisogno è una trasformazione radicale del concetto di Giustizia. Bisogna avere l’umiltà di ammettere che esistono più tipi di Giustizia che hanno pari dignità. Basta accanirsi sulla macchina processuale, il legislatore dovrà potenziare ed ampliare la “rete stradale” per arrivare alla risoluzione della controversia. Seguendo questa via, l’avvocato del futuro dovrà ampliare le sue competenze apprendendo nuove ed innovative tecniche e strategie che esaltino l’autonomia a discapito dell’eteronomia. In questo contesto, la scienza della negoziazione ci insegna ad avere un’idea più elastica di diritto per concepire una “soluzione sartoriale” al problema del cliente. Si tratta quindi di intraprendere anche un percorso culturale che ci insegni non solo a curare il conflitto, ma anche a prevenirlo: la Giustizia ordinaria è una medicina preziosa che va somministrata solo ed esclusivamente alle “patologie” più gravi, se la diamo a tutti non guariremo nessuno.