Sardegna, VIII secolo a.C. La civiltà nuragica vive una fase di trasformazione al culmine del suo splendore e prestigio nel Mediterraneo. Un mare attraversato da traffici, commerci e flotte da guerra delle grandi potenze. Ma l’equilibrio è spezzato dall’intensificarsi della colonizzazione fenicia sulle coste dell’isola che accresce la propria presenza costruendo scali e città e scontrandosi inevitabilmente con le fiere popolazioni nuragiche. Sulle coste africane la città di Cartagine è in pieno sviluppo, accingendosi a esercitare un ruolo di assoluto dominio su tutta la parte occidentale del mare che lambisce i tre continenti.
Alla morte del vecchio Serdon è Alvras a essere scelto per guidare il principato di Nur sulle coste nord occidentali della Sardegna. L’isola, che sta perdendo la sua struttura sociale comunitaria deve fare i conti con le mire espansionistiche di popoli di navigatori e delle loro città e colonie.
La federazione dei popoli nuragici decide di opporsi all’inarrestabile conquista dei suoi territori e, con la guida di Alvras, cerca alleanze con gli etruschi di Vulci. Il giovane principe resta vittima di intrighi e di tradimenti, scopre la potenza crescente di Cartagine sull’altra sponda del mare, e si prepara allo scontro decisivo dove in gioco c’è la libertà del suo popolo.
Una storia avvincente di pura avventura dove la civiltà, le guerre e la vita degli antichi nuragici si fondono in una ricostruzione storica del tempo.
I sardi ritornano ad avere il posto centrale che hanno avuto nella Storia, accanto a tirreni, fenici, greci, assiri ed egiziani che incessantemente viaggiano, si confrontano e si scontrano per il predominio.