La vita di Soraya, quindici anni, va in pezzi una mattina del 2004, quando il Presidente Gheddafi, in visita alla sua scuola, le accarezza i capelli. La ragazza è fiera di quell'onore, lo racconta con orgoglio alla mamma. Non sa di essere condannata. La carezza è un segnale, significa: questa ragazza è mia. Il giorno dopo Soraya viene prelevata e portata nell'harem del Presidente. Diventa una schiava sessuale. Per anni subisce violenze e aggressioni, vive relegata e isolata, costretta a rapporti di ogni genere, a guardare film pornografici "per imparare", sottoposta a continui controlli medici, sempre a disposizione del rais, che la umilia in ogni modo. Ed è solo la punta dell'iceberg. Perché come lei ce ne sono migliaia. Mentre in pubblico il Presidente si vanta di promuovere l'emancipazione femminile, suoi emissari battono ossessivamente scuole, università, feste di matrimonio, alla ricerca di prede fresche. Sono molte le vite spezzate dagli abusi, giovani donne, e anche uomini, asserviti alle voglie di Gheddafi. Tre volte vittime: della violenza, del disonore, e del silenzio calato dopo la fine del regime. Una testimonianza sconvolgente che per la prima volta alza il velo su uno dei retroscena più vergognosi di un regime che ha goduto a lungo delle simpatie occidentali.