La ricerca di radici comuni e tradizioni condivise tra i paesi dell’Europa contemporanea non può corrispondere all’invenzione di una “storia europea” che sostituisca le varie storie nazionali di Otto e Novecento, ma deve tradursi in un ripensamento problematico del passato.
In questo volume dodici tra i maggiori storici europei, di orientamenti e nazionalità differenti, mostrano l’importanza e la ricchezza del contributo dell’età moderna alla costruzione culturale dell’Europa, focalizzando problemi cruciali quali lo stato, le confessioni religiose, le frontiere, gli scambi economici e scientifici, la vita intellettuale, le minoranze. Emerge così un’Europa plurale la cui storia è frastagliata e segnata dalle differenze, impossibile da appiattire in un’unica prospettiva. Eppure proprio da qui, dalle vicende dell’età moderna e dai suoi conflitti, il presente può trarre ragioni e modi per assumere la complessità come categoria fondante dell’esperienza storica europea.