“Le Ragioni di Georgina” è un racconto scritto nel 1885 dall’americano Henry James. La storia è ambientata nella New York e nell’Italia della seconda parte del diciannovesimo secolo. La protagonista principale è Georgina Gressie, per usare le parole dell’autore, una ragazza molto “particolare” e “imperiale”, i cui pensieri più intimi rimarranno un mistero per il lettore. Si tratta di una ragazza agiata che apparentemente si innamora di un giovane e povero ufficiale della Marina, la famiglia si oppone al fidanzamento, ma lei decide comunque di sposarsi. Fin qui potrebbe sembrare una storia come tante, ma l’elemento di maggiore originalità in questa trama è che la protagonista decide di mantenere il proprio matrimonio segreto, si rifiuta di vivere insieme al marito, e dopo la cerimonia fa ritorno alla casa paterna. Inizialmente cerca di giustificarsi dicendo di non essere ancora pronta ad affrontare la disapprovazione dei genitori, ma presto diventa chiaro che la sua reale intenzione è quella di non rivelare mai il proprio segreto. Così, quando scopre di essere incinta, il suo unico scopo diventa quello di andare in Europa dove nessuno la conosce e dove è più facile sbarazzarsi del bambino senza nemmeno dover informare il marito, Raymond Benyon. A questo punto la storia si sposta su Raymond, un brav’uomo legato a una donna che non comprende e il cui comportamento produce effetti devastanti su di lui. Raymond è consapevole della propria colpa, tuttavia sembra che non possa cambiare la propria situazione. Vorrebbe dimenticare il passato e sposare un’altra donna, ma pare condannato a pagare per il proprio errore per sempre.Quando l’autore ritorna su Georgina, nell’ultima parte del racconto, la ritroviamo felicemente sposata con un uomo ricco completamente ignaro del suo passato. Adesso è madre di un bel bambino che adora, poiché, come lei stessa afferma, è diventata più matura e più saggia. Il racconto termina con il rifiuto di Georgina di divorziare da Raymond, impedendogli di fatto di dare una svolta alla propria vita. Nonostante tenti di spiegare le proprie “ragioni”, l’effetto che ottiene è quello di creare una sorta di confusione sia nella mente degli altri personaggi che in quella del lettore.