Ottima analisi storica, politica e sociale del regime nordcoreano sino ai giorni nostriLa Repubblica Popolare Democratica di Corea, guidata dal misterioso Kim-Jong-un, erede dell'unica dinastia comunista della storia, rappresenta per antonomasia lo "Stato canaglia" per eccellenza, ma rappresenta veramente un pericolo per l'equilibrio internazionale?
La Corea del Nord è forse il Paese più isolato al mondo tanto che, e per la sua storia e per le sanzioni internazionali che l’hanno oltremodo emarginata, la si può definire come il Regno Eremita. E infatti la Repubblica popolare, a differenza di altri Stati, tipo l’Iran e il Myanmar, che come lei si sono meritati l’appellativo di Stato canaglia, ha eretto un muro di riservatezza così impenetrabile che non si sa quasi nulla, se non fosse per il lavoro delle ONG e per le testimonianze dei profughi, non solo delle sue reali mire e dei meccanismi di governo, ma addirittura del suo stesso leader, Kim-Jong-un, e del popolo che è chiamato a guidare. Quello che si sa invece è che la Corea è il Paese meno democratico al mondo e che ha approntato una strategia di sopravvivenza che ha messo a nudo i limiti della diplomazia internazionale. Per gli Stati Uniti, infatti, la Corea rappresenta un vero e proprio enigma; sia che facciano ricorso alle sanzioni sia che mostrino una politica di apertura non riescono a far rinsavire una dittatura dinastica che pur di mantenersi al potere non si fa scrupoli ad abusare del suo popolo.
L'AUTORE: Barthélémy Courmont è professore di Scienze Politiche presso l’Université Catholique de Lille (Francia). Egli è anche Direttore associato di sicurezza e di difesa presso la Chaire Raoul-Dandurand (UQAM, Montréal, Canada) e Direttore di ricerca presso l’IRIS - Institut de Relations Internationales et Stratégiques (Francia). Attualmente è anche redattore capo della rivista Monde chinois, nouvelle Asie. È stato docente presso l’Institut d’études politiques de Lille, l’Università di Parigi XIII, l’Università di Hallym (Chuncheon) in Corea del Sud e l’IPRIS. Si è specializzato in questioni di sicurezza in Asia nordorientale, la politica estera degli Stati Uniti, le relazioni transatlantiche, questioni nucleari e nuove minacce. Ha pubblicato numerosi libri e articoli e ha sviluppato i concetti di guerra asimmetrica e soft power applicata al caso della Cina. Per la nostra Casa editrice ha già pubblicato nel 2011: “Cina, la grande seduttrice”.