Antonio Colombo inizia a costruire il suo romanzo con un collage di brevi racconti e di situazioni che introducono il lettore al mondo che l’autore ha creato e sta snocciolando pagina dopo pagina.
Le brevi storie che l’autore fa raccontare al misterioso, quanto scorbutico, protagonista, servono per creare il giusto clima e a dare un’apertura, verso i vasti spazi del Mondo, alla vicenda ambientata in un piccolo paesino.
Il protagonista si lascia in qualche modo conquistare da una ragazzina, la quale diventa confidente dell’uomo e involontario motore degli avvenimenti che seguiranno.
La scelta di rendere una ragazza depositaria dei segreti dell’uomo svela forse un desiderio dell’autore, cioè quello di farsi ascoltare da orecchi innocenti, o comunque scevri da preconcetti, così chi si accinge alla lettura del romanzo deve liberare la mente da schemi o pregiudizi e farsi guidare da Colombo in questa rutilante avventura.
Bisogna essere capaci di ascoltare il racconto che scivola lungo le pagine e lasciarsi trasportare dalla magia delle parole dell’autore, capace di costruire mondi ed atmosfere con ingredienti raccolti nel suo sapere scientifico o creati dalla sua fervida fantasia.
Il nocciolo della vicenda, con i suoi colossali effetti sull’umanità, potrebbe, se non lo è già, accadere sotto gli occhi di tutti noi, magari senza che ce ne accorgiamo, ed è proprio in questa possibilità che si nasconde una grande dote del libro, la fantasia crea una situazione, ma la base scientifica sulla quale poggia la rende possibile, o probabile.
Spesso però, e qui torno al romanzo, gli avvenimenti ai quali siamo chiamati ad assistere sono talmente grandi che ci sovrastano, e ad essi siamo costretti a sacrificare le nostre scelte, i sentimenti, addirittura l’identità, ma non possiamo rinunciare a noi stessi, ciò che siamo nel profondo resta immutabile, in una sorta di precario equilibrio, dovuto alla mutevolezza del circostante, ma con la fermezza di ciò in cui si crede. Nello scorrere del romanzo, accanto all’avventura, trovano ampio spazio i sentimenti, sia d’amore e passione, sia di accoglienza verso il diverso, l’inusuale, accompagnati da momenti di divertissement e brani densi di humor, il tutto attraversato da continui refoli di vento. Infatti, durante la lettura, quando ci pare di aver capito, la nostra mente ha fatto i suoi bravi schemini e vi ha incasellato i personaggi, ecco che il vento muta, e ci dobbiamo ricredere.
L’attualità è l’ossatura di questo libro, sulla quale vengono creati personaggi che potrebbero sembrare semplici, ma che in realtà non lo sono, sono proprio come il vento, o le nuvole, ci mostrano una faccia, ci fanno credere che sono in un certo modo, ma questo modo è destinato a cambiare, a diventare un’altra cosa.
E poi, quale sentimento umano può essere paragonato al vento se non l’amore? Sempre sull’alito del vento, Colombo ci regala una bella storia d’amore, anch’essa ora calma, ora impetuosa, mutevole, sino ad essere costretta ad adattarsi alle pieghe della vita, senza per questo perdere d’intensità.
Si sa che il destino del mondo è fatto dei singoli destini, di ciascuno di noi, intrecciati, ma in movimento, come le nuvole e il vento, ma cosa succede ai singoli quando è in gioco qualcosa di grande, che coinvolge tutti? Lasciamocelo dire da Antonio Colombo con il suo bel romanzo.
Giuliano Brenna