La scarsa attenzione riservata al processo esecutivo dalla dottrina (almeno sino a tempi recenti) e il limitato spazio che esso occupa nella formazione del giurista medio sono fatti tanto noti quanto sorprendenti e sono altresì fonte di problemi ogni qual volta occorra ottenere per via giurisdizionale ed in modo forzoso la concreta soddisfazione di un diritto. Di qui l'esigenza di strumenti che consentano di meglio padroneggiare i molteplici e talvolta complessi strumenti che l'ordinamento fornisce a tutela del creditore.Questo formulario vuole essere, appunto, un utile strumento di lavoro: non è un'ambizione da poco se si considera la varietà delle situazioni che nel corso del processo esecutivo può accadere di dovere affrontare e che - spesso - compor-tano la soluzione di problemi di diritto non solo processuale ma anche sostanziale, negli ambiti più disparati.Uno strumento, ovviamente, va usato con criterio: le formule qui raccolte sono proposte nate dall'esperienza e vanno comunque utilizzate adattandole alla concreta situazione, tenendo ben presenti, in particolare, i diversi orientamenti riscontrabili su parecchie questioni cruciali e la necessità di adottare soluzioni che - per quanto possibile - evitino lo stesso insorgere di problemi. Per questo motivo, il sintetico commento che accompagna le formule ha mirato ad evidenziare i punti maggiormente controversi e a dare il massimo spazio possibile alla giurisprudenza in argomento (specie a quella più recente), fornendo così materiale utile per scelte più consapevoli, magari diverse da quelle qui suggerite.Particolare attenzione è stata doverosamente riservata alle novità introdotte dal recente d.l. n. 83 del 2015 (convertito dalla l. n. 132 del 2015): a pochi mesi di distanza dall'entrata in vigore del d.l. n. 132 del 2014 (convertito con modifiche dalla l. n. 162 del 2014), il legislatore è nuovamente intervenuto sulla materia, apportando significative modifiche al previgente codice e pure alla stessa riforma del 2014 e anche introducendo una serie di innovazioni, che - a prima lettura - non sono tutte adeguatamente meditate e che, in diversi casi, più che risolvere problemi, sembrano crearne.Su questi temi saranno la giurisprudenza e la dottrina a doversi esprimere; tuttavia, le problematiche che la novella impone di affrontare sono state qui analizzate ed illustrate per potere individuare pratiche soluzioni interpretative.Giovanni Fanticini è magistrato addetto all'Ufficio del Massimario e del Ruolo della Corte Suprema di Cassazione; è stato giudice delle esecuzioni mobiliari e immobiliari del Tribunale di Reggio Emilia.Filippo Ghiacci è avvocato del Foro di Reggio Emilia e si occupa principalmente di diritto bancario, fallimentare e delle esecuzioni forzate.