In Marocco, nella casa in cui è nato, ci sono tre stanze: una per il padre, una per il fratello maggiore e una in cui dorme con la madre, il fratello più piccolo e le sei sorelle. I figli sanno tutto della vita amorosa dei genitori, ma per pudore non ne parlano. Appena adolescente, durante un viaggio a Tangeri con il fratello maggiore, scopre il desiderio omosessuale e allo stesso tempo, il tormento per un amore impossibile, perché il fratello è innamorato di una donna. A vent’anni decide di trasferirsi a Ginevra per studiare; lì, ospite dell’esercito della salvezza, conosce i bassifondi della città, la fame, il degrado e inizia il doloroso cammino di esiliato che lo segnerà nel corpo e nella mente. Con una scrittura nuda e delicata Adbellah Taïa racconta la sua educazione sentimentale, alla ricerca di un possibile equilibrio tra cultura occidentale e tradizione marocchina.