Sono passati settant’anni dalla sua morte, settanta lunghissimi anni. Non ero mai dovuto stare così tanto lontano da lei. Ma adesso finalmente è arrivato il momento: posso rincontrare la mia Compagna. Ho già vissuto questa esperienza moltissime volte, più di sessanta ormai, e so perfettamente cosa aspettarmi: conosco bene le sensazioni che provo quando la rivedo, quando la avvicino e quando parlo con lei per la prima volta… E forse è proprio per questo che non ci metto molto a rendermi conto che questa volta c’è qualcosa di diverso, qualcosa che non riesco a definire né a capire fino in fondo, ma che qualunque cosa sia è talmente forte da rischiare di farmi dimenticare tutte le cautele necessarie per starle accanto. Sì, perché la mia Compagna è una Predatrice, l’unica esistente, ed è diventata talmente forte ormai da essere in grado di uccidere anche un essere come me, un immortale. Lo so, lo so benissimo, e allora perché già la prima volta che Gaia fissa i suoi meravigliosi occhi grigi nei miei non riesco a non pensare a quanto vorrei baciarla? Perché, pur sapendo di non poterla neanche sfiorare, non riesco a smettere di pensare a cosa darei per poterla abbracciare anche solo per un istante? Forse perché questa volta è lei ad essere diversa... E adesso non mi rimane che scoprire quanto esattamente lo sia…
“L’Eterno”, il secondo capitolo della saga “Eternity” iniziata con “La Predatrice”, narra la storia dal punto di vista del protagonista maschile, Dahli.
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