In questa raccolta di medaglioni poetici per l’infanzia, sapientemente costruita in tre sezioni principali che rendono omaggio ai primi rudimenti del nostro sapere, Lettere, Numeri, Colori, Giovanni Dotoli ci regala l’ennesima testimonianza di come la poesia possa essere lo strumento privilegiato per auscultare e condividere i sussulti più segreti del mondo: « La poesia è parola d’infanzia / Nostalgia del viso perduto / Radice del vento nei sogni / Foglia tremante alla luna // Va la poesia all’origine / Lungo il verde fiume / Raccoglie parole di silenzio / Nella trama di azzurre stelle ».
In questi versi, datati 3 dicembre 1998, ritroviamo in nuce il messaggio che è alla base di questa accattivante creatura editoriale dotoliana, che ho qui il piacere di presentare. L’infanzia diventa il ‘luogo’ simbolico in cui il poeta può ri-trovare le sue più autentiche radici, abbandonandosi a quella nostalgica ricerca di parole silenziose che albergano armoniosamente nelle bellezze accecanti del Creato.
Ultimo tassello della sterminata produzione lirica di Giovanni Dotoli, che prende il la nel lontano 1998, data in cui compare la sua prima raccolta poetica Il mio paese, questa silloge di ‘filastrocche sui generis’ si configura come un omaggio sincero e appassionato al mondo dell’infanzia e della scuola, rappresentato simbolicamente dalle sue amate nipotine, Francesca e Giovanna, dedicatarie della raccolta nonché raffinate e sensibili illustratrici dei testi.