La crisi economica e finanziaria, i welfare nazionali scossi da profondi cambiamenti, la competizione nelle politiche salariali in aumento, il rischio di una corsa al ribasso nelle tutele dei lavoratori. Tutto questo e molto altro alimenta scetticismo e disincanto tra i cittadini europei, mentre aumenta la paura che si indeboliscano sempre più i sistemi nazionali di protezione sociale. Questo libro propone di interpretare le politiche europee che riguardano il lavoro e di evidenziare le tensioni fra solidarietà e conflitto che la crisi accentua. In un nuovo schema di partenariato economico fra livelli decisionali e di governo delle risorse si possono valorizzare le realtà subnazionali. Le riforme che introducono flessibilità nei mercati del lavoro devono essere accompagnate da investimenti nella ricerca e nella formazione e incardinate in realtà economiche territoriali che esaltino il dinamismo delle imprese nell'innovazione. Alle politiche di flexicurity dovrebbero essere destinate risorse, in sinergia con le politiche di coesione sociale.