Spedito a far supplenze in una scuola del Sud più profondo, il protagonista di questo romanzo si accorge ben presto di essere finito in un villaggio dei dannati che sembra partorito dalla mente di Stephen King, più ancora che da Ignazio Silone o da Ernesto De Martino. La Storia non arriva a Stimmate, dove le donne sono costrette a lavorare nei campi e i carcerati sono chiamati Presidenti e vivono come al Grand Hotel. Il tasso di mafiosità di questo Meridione allucinato e piovoso porta uomini e donne a pregare ogni giorno «liberaci dagli sbirri», mentre un cruento rito religioso chiamato la Piaga sembra tenere insieme la comunità. Finché Stefano, il prossore del Nord, non si innamora di Anorea, bellissima e intoccabile.