Commedia teatrale in tre atti, fu portata in scena per la prima volta a Londra nell'inverno del 1895. Il titolo italiano non rende l'idea dell'arguzia e della capacità di Wilde di giocare con i significati delle parole: nell'originale 'The importance of being Ernest' c'è un doppio significato nella parola 'Ernest' (che è nome proprio ma, anche, 'earnest', onesto, che si pronuncia allo stesso modo). È il modo che un autore geniale trova per mettere in risalto la cura che l'alta società vittoriana riservava al proprio modo di apparire. All'epoca quest'opera non fu compresa per intero, ma con il tempo e il successo in tutti i teatri del mondo ha ottenuto il riconoscimento di pietra miliare nel teatro dell'assurdo, del quale precorre in maniera sorprendente i tempi. È in effetti un geniale e spassoso nonsense, ricco di spensieratezza e felicità, con un Wilde al massimo della propria vena produttiva subito prima di andare incontro alla propria rovina. Un capolavoro arricchito dallo stile suadente di una maestro della letteratura britannica.