Tra il Quattrocento e il Seicento, età delle grandi scoperte geografiche, le spezie erano più preziose dell’oro, e fra le spezie la più ricercata era la noce moscata, un piccolo frutto avvizzito considerato un miracoloso rimedio contro la peste e altre malattie. C’era però una difficoltà: la noce moscata proveniva da molto lontano, da un puntino sulle carte geografiche, negli esotici mari orientali: l’isola di Run.
Esploratori, pirati, coltivatori e mercanti cercarono di raggiungere e conquistare questa piccola isola del tesoro, che si diceva popolata da cannibali e cacciatori di teste, e colpita da tempeste e venti così forti che perfino le navi più solide correvano gravi rischi.
Il racconto delle tante avventure eroiche, bizzarre, spesso brutali e terribili di questi intrepidi e avidi avventurieri in un saggio che avvince come un romanzo e insegna qualcosa che non si legge sui libri di storia.