Dagli scontri di Genova del '60 all'avviso di garanzia a Silvio Berlusconi a Napoli; da piazza Fontana al caso Moro, dal delitto Occorsio alla strage di Bologna: non c'è praticamente episodio, negli ultimi quarant'anni di cronaca del Paese, su cui non abbia indagato Umberto Improta, classe 1932, capo dell'Ufficio politico di Roma, poi alla DIGOS e infine alla Prefettura di Napoli. Uno sbirro sempre al centro dei casi più clamorosi della storia d'Italia, un testimone privilegiato degli anni più inquieti della nostra Storia. Dopo una breve malattia, Improta è scomparso il 28 gennaio 2002: esattamente vent'anni prima, il 28 gennaio 1982, con un blitz che aveva fatto epoca, aveva liberato il Generale Dozier, prigioniero delle BR in un appartamento di Padova. Ma, proprio attraverso la sua vita e le sue indagini, Lo Sbirro - che Improta aveva finito di revisionare proprio pochi giorni prima della sua morte - è anche un racconto italiano della società e del costume di questi quarant'anni vissuti a bordo di una «Volante» della Polizia.