Lucilla C. Corso, undici anni, mancina, volitiva, audace e grintosa, con una grande fiducia nel futuro, è obbediente ma non conosce ostacoli se si tratta di una giusta causa, non si separa mai dai suoi occhiali rossi e dalla sua Canon, è un’indefessa navigatrice in internet, è una hacker informatica dotata e precoce ma viola le password dei conti correnti e cracca i siti delle banche soltanto se c’è un fine che giustifica il mezzo e senza mai commettere un furto, è una paladina della verità a ogni costo, e ha un intuito al di sopra della media e due sogni nel cassetto: diventare una criminologa come Julia Kendall, l’eroina dei suoi fumetti preferiti, e farsi un tatuaggio. La storia inizia quando due ladri rumeni entrano in casa: Lucilla C. è sola e sta facendo delle indagini al computer sulla ricchezza immotivata della sua compagna di banco Tatiana, che l’hanno già portata alla losca figura di suo zio Peeu. Lucilla si nasconde, assiste al furto di una ricca refurtiva pietrificata dalla paura, e al termine della sventura, diffidando delle capacità del maresciallo Romanon, decide, costi quel che costi, che sarà lei a catturare i ladri.