Nel 1923, ottenne un grande successo con la sua biografia di Mussolini, intitolata L'Uomo Nuovo e per la quale non mancò al Beltramelli il riconoscimento e il plauso di Mussolini. Militante nei ranghi del partito fascista, console della milizia volontaria per la sicurezza nazionale, firmatario nel 1925 del manifesto degli intellettuali fascisti promosso da G. Gentile, Beltramelli diventò uno dei maggiori e più qualificati rappresentanti della cultura protetta dal regime. Anche se una sincera passione per l'arte gli salvarono certa dignità e indipendenza letteraria, unitamente a un senso pessimistico della vita, sofferto e irriducibile.
Appendice di F. T. Marinetti.