Questa è una storia minina che si svolge a Milano e dintorni. Non è una storia di guerra, ma che racconta delle sofferenze e delle paure della gente durante la guerra. Una storia familiare semplice, senza fronzoli. Una storia in bianco e nero che parte da lontano e che racconta di tempi andati. Una storia nella quale alcune cose sono vere ed altre potrebbero esserlo. E' una storia che parla di giorni ormai andati, quando il tempo si misurava al passo delle carrozze che percorrevano le strade, all'avvento delle prime automobili, e la luce nelle strade era a gas. Una storia che parla di oscuramento durante la seconda guerra mondiale, e di Radio Londra ascoltata di nascosto. Di notti vissute con l'ululato delle sirene e la fuga nei rifugi. Una storia di orti di guerra e di oro alla Patria. Una storia di giacche e cappotti rivoltati per goderli fino all'ultimo, perchè allora non si poteva sprecare niente. Una storia cher parlava attraverso la radio con la voce dell'Anacleto il gasista' che non pagava al sabato'. Una storia che si vinceva alla Sisal col 10 e si andava al cinema con la radiolina attaccata all'orecchio per sentire la partita. E' una storia romanzata come si conviene a tutte le storie, ma che nasce da un niocciolo di verità vera, dove alcuni personaggi sono veri e hanno il loro nome ed altri nomi di fantasia. Una storia che racconta di fatti veri e di dolore vero e che altre volte si inventa da sè per il piacere della narrazione e per la malia del racconto. Una storia che nasce da memorie, sentimenti e sensazioni di chi l'ha scritta e che non c'è più se non nei cuori di chi l'ha vissuta e di coloro che avranno la pazienza di lasciarsela raccontare.