Un'esperienza autobiografica, sul genere chicklit, indirizzato a tutte quelle donne che decidono di avere figli dopo i 40 anni, ma non solo! L'autrice racconta di una maternità tardiva e quasi inaspettata, descritta in un diario senza date che sembra quasi un manuale di istruzioni. La voce autobiografica si avvicenda a quella di un alter ego che raccoglie le peculiarità di tutte le “primipare attempate”, esasperandone le manie ed i difetti in un crescendo di comicità ed autoironia.