Con Guerrazzi fondò il giornale politico-letterario L'indicatore livornese che diressero insieme fino al 1830 per poi venire arrestati tre anni dopo a causa dei rapporti che li legavano a Giuseppe Mazzini e alla Giovine Italia. È proprio nel carcere di Portoferraio, in cui rimase dal settembre al dicembre 1833, che scrisse Il Forte della Stella, dialogo che deve il suo titolo al nome stesso della prigione, e il Manoscritto di un prigioniero.
In quest’ultima opera, ritenuta la sua principale, appartenente a quel ciclo di testi inseriti nella memorialistica risorgimentale, Bini portò avanti una riflessione sulle ingiustizie presenti nella società e sulla situazione umana. L'autore tocca vari generi: il romanzo, l’autobiografia, il dialogo politico, il saggio sociologico e il dialogo drammatico. Fu, per l'epoca, uno scritto rivoluzionario per la presenza del tema della rivendicazione dei diritti dei poveri al fine di raggiungere la tanto auspicata uguaglianza.