«Ciao... eccomi» dice Margherita avanzando lenta con l'aiuto del bastone. «Come stai?» le domando sottovoce. «Bene» mi risponde picchiettandomi due volte la mano sul fianco in segno di rassicurazione. E sorride, di un sorriso candido, quasi da bambina, in contrasto con le rughe del volto ma non con la grinta che ancora le si legge negli occhi.
«La frase che mio marito mi ha ripetuto di più negli anni è “Marga, dove sei?” Ma non quand’ero fuori casa. Proprio qui dentro.. io in una stanza, lui in un’altra. E, a cadenza regolare, il suo “Marga dove sei?” lo dice ancora. E io rispondo “Aspetta, tra un po’ arrivo”. Ma non sempre arrivo subito».
Se n’è andata a novantun anni Margherita Hack. Una grande scienziata che non si è mai tirata indietro di fronte alle battaglie civili in cui credeva. Un’intervista fresca, vivace, una conversazione fra amici sul divano dell’astronomia, fra i suoi libri e i suoi gatti, in un dialogo aperto e a tratti scherzoso che spazia su tanti argomenti: dal matrimonio alla politica passando per la religione, il rapporto con ‘informatica, l’amore per gli animali e la dieta vegetariana, i giovani, la sua Trieste.