“Mi chiamo Massimo D’Alonzo e sono un malato di S.L.A. di lungo corso, sedici anni ormai, però da alcuni mesi ho l’occhio che scrive attraverso un puntatore oculare (sono praticamente immobile e sono anche muto, perché respiro attraverso un ventilatore artificiale). Senza tanta autobiografia, anzi quasi impercettibile, ho scritto una storia di storie preistoriche molto divertente e, secondo me, anche molto adatta da leggere a persone allettate ed ammalati. Credo che i miei racconti abbiano un grande potere evocativo e onirico e spesso lasciano in sospeso alcuni particolari che diventano proprietà del lettore.
Io credo che quello che cambia la nostra vita, la vita di chi come me ha una malattia inguaribile e che regredisce inesorabilmente, sia l’Amore. Non c’entrano i soldi, c’entra solo l’Amore per continuare a vivere con un corpo inutile, c’entra la voglia di vivere, di farsi aiutare, avere degli appigli per vivere un altro giorno.
Sono un uomo fortunato, e con il Vostro aiuto vorrei aiutare le persone meno fortunate a vivere con la mia stessa felicità e con la mia stessa fortuna.
Grazie per avermi letto, grazie per non fare finta che io non esista”.