Maria Lai (1919 – 2013) è attualmente considerata l’artista contemporanea più significativa che la Sardegna possa vantare e ha lasciato un patrimonio di insegnamenti che continuano a parlare nonostante la sua scomparsa.
In questo breve percorso, dedicato a coloro i quali si avvicinano per la prima volta a questa grande artista e desiderano scoprire qualcosa in più sul suo conto, si riscoprono alcuni tra i temi fondamentali della sua filosofia: il legame con la comunità e il tentativo di avvicinare le persone all’arte; il desiderio di tramandare la memoria riscoprendo le più antiche tradizioni; il bisogno di continuare a giocare tutta la vita, perché proprio giocando si può immaginare ciò che sembra impossibile e impegnarsi per raggiungerlo. Lezioni preziose che l’artista ha maturato in anni e anni di intenso lavoro, mediati dalle figure di maestri importanti come Salvatore Cambosu e Arturo Martini. Tutto questo avviene attraverso la trattazione di alcune tra le sue opere più belle e coinvolgenti, arricchite dalle voci di alcune persone che con lei hanno vissuto e condiviso importanti esperienze, ma anche dalle parole della artista stessa, trascritte dall’inedito archivio video del regista Francesco Casu, suo fidato amico e collaboratore.
Partendo dall’opera più famosa in assoluto Legarsi alla montagna, che vide il paese di Ulassai coinvolto in una performance di arte ambientale nata dalle credenze e i miti locali, il percorso passa al tema della memoria, espresso in opere quali le Fiabe cucite e la Barca di Carta, che propongono il libro come oggetto artistico. I giochi come I luoghi dell’arte a portata di mano e il Volo del gioco dell’oca coinvolgono lo spettatore in una attività di gruppo che attraverso l’espediente ludico lo avvicini al mondo dell’arte. Infine giungono le proposte per il futuro come la sua idea di una Stanza dell’arte per tutte le scuole, con la quale accompagnare i bambini e i ragazzi verso un vero contatto con l’opera.