Era la notte tra il 4 e 5 agosto 1962 quando Marilyn Monroe esalava il suo ultimo respiro. La causa ufficiale: suicidio da overdose di barbiturici. Ma le domande (e le non risposte) sono troppe. Perché non sono mai stati interrogati ufficialmente la sua governante Eunice Murray e il suo psichiatra Ralph Greenson? Perché dall’autopsia è risultato che non ci fossero pillole nel suo stomaco, ma diverse punture nella zona del cuore? Perché una donna con una carriera spettacolare davanti a sé doveva uccidersi? Nella breve vita di Marilyn Monroe si sono intrecciati amori, passioni, lavoro, politica e carriera. Intrecci che forse ne hanno anche tragicamente deciso la fine. Era diventato un personaggio scomodo Marilyn Monroe. In questa sceneggiatura tratta dallo spettacolo teatrale omonimo, Elisabetta Villaggio ci racconta quegli ultimi, tragici, tre giorni.