Il saggio racconta l’origine e le vicende di un esperimento innovativo di grande successo nel campo della divulgazione culturale di massa: il progetto dell’Estate Romana. Nato da un’intuizione dell’assessore alla cultura del Comune di Roma Renato Nicolini, il progetto dell’Estate Romana si sviluppa in una serie di proposte culturali destinate al grande pubblico allestite negli spazi urbani della capitale. Il primo di questi eventi, il 25 agosto del 1977, è la proiezione del film “Senso” di Luchino Visconti nella Basilica di Massenzio, cui seguono decine di proiezioni, rassegne teatrali, concerti, festival di poesia.
Con l’Estate Romana per la prima volta in Italia la cultura esce dai luoghi chiusi tradizionalmente deputati alla sua diffusione, i musei, i teatri e i cinema, per invadere le piazze. L’esperimento ottiene un’inattesa grande partecipazione popolare ed è presto emulato da molte città italiane. Inoltre la proposta sviluppa un intenso dibattito tra i sostenitori della “cultura diffusa” e i critici della cosiddetta “stagione dell’effimero”.
Il saggio descrive la storia dell’Estate Romana, il dibattito sorto attorno alla manifestazione romana e ai suoi epigoni e l’importante eredità della manifestazione nell’ambito dell’organizzazione di eventi culturali rivolti al grande pubblico.
Daniele Ongaro (Padova, 1976) – Si laurea a Bologna in Scienze della Comunicazione prima di trasferirsi a Roma, dove attualmente lavora come autore televisivo per documentari e programmi di carattere storico (Rai Storia, Rai Tre, La7, History Channel, Sky Arte).
Socio fondatore del festival del cortometraggio indipendente toniCorti, di cui è stato presidente per alcuni anni, ha collaborato con il festival Circuito Off di Venezia e con il Torino Film Festival.