Matilde di Toscana, signora di Canossa: più che una grande feudataria, quasi una regina, forse l’unica vera sovrana cui l’Italia abbia dato i natali. Se fosse nata in un altro Paese sarebbe largamente presente nell’immaginario collettivo: così l’Inghilterra custodisce, per esempio, la memoria di due regine medioevali, la bellicosa Maud e la romantica Eleonora d’Aquitania, riproposte in biografie, romanzi, film. Invece per noi italiani Matilde è un personaggio remoto, confinato in carte polverose e tutt’al più vagamente conosciuto per l’episodio dell’umiliazione dell’imperatore Enrico IV a Canossa. Ma Matilde è ben altro. È una figura epica e umanissima insieme. L’abile politica che gestì il potere in prima persona, che trattò da pari a pari con pontefici e imperatori ma che non esitò, nella temporanea eclissi delle sue fortune, a rintanarsi sui monti per tormentare l’apparentemente vittorioso Enrico IV con la guerriglia; la cristiana sensibile pia che pure ordinò stragi di nemici e fu presente sui campi di battaglia; l’intellettuale che frequentò Anselmo d’Aosta e Anselmo di Baggio, che diede impulso alle arti; e soprattutto una donna di mille anni fa che dovette destreggiarsi in un mondo brutalmente maschile, fra uomini di potere che cercavano di dominarla e riuscì sempre a mantenere la sua autonomia. Osannata dal partito della chiesa riformata quale novella eroina biblica, ricevette dai nemici filoimperiali e dall’avversario di sempre, Enrico IV, insulti volgarissimi e calunnie infamanti. Questa biografia prende Matilde dall’età di sei anni, timida bambina che vive all’ombra del fratellino e della sorellina maggiori: percorre le principali tappe della sua vita avventurosa e romanzesca, ricca di splendori e di ombre, di soddisfazioni e di dolori, di viaggi per mezza Europa e di lunghe attese in tetri castelli montani e si congeda da lei ormai anziana e saggia ma soprattutto sola e padrona di sé, come era, in fondo, sempre stata. E accanto a lei tutti i principali personaggi dell’epoca - pontefici, prelati, imperatori, uomini d’arme - ed oltre a loro il suo inquietante doppio, una misteriosa sorella...
Maria Santini è nata a Torino ma vive a Roma da molti anni. Autrice di numerose pubblicazioni a carattere storico e fantastico, si è anche occupata di narrativa per la scuola rivisitando, in uno stile avvincente e personalissimo, i luoghi della memoria. L’insaziabile curiosità intellettuale è un dato caratteristico della sua personalità. L’inquietante e per alcuni aspetti misteriosa vicenda umana di Matilde di Canossa è colta in questo libro che per la prima volta svela gli arcana di un’eroina del suo tempo e del nostro tempo.