Gli annali della seconda guerra mondiale annoverano numerose formidabili storie di spionaggio: Cicero, Eddie Chapman, Gimpel, Fuchs, Sorge, eccetera eccetera, tali da far proliferare un fortunato “genere” narrativo alimentando volumi di memorie, film e tv, eppure lei è rimasta la capofila, in certo senso la più “celebre”, con le stimmate indelebili dell’ignominia.
A trentacinque anni dalla sua registrazione, l’autore divulga la lunga intervista a Mathilde Carrè, utilizzata solo in parte nello special televisivo “La gatta racconta” (1978). Un documento unico, provocatorio, senza alcuna mediazione letteraria o artificio formale, in cui la Gatta si racconta nelle sue peripezie e nei suoi amori. Un documento sconcertante, avvincente e coinvolgente.
In appendice la vicenda di due personaggi antitetici – Franz Jagerstatter e Pietro Koch - che, sempre negli anni del secondo conflitto mondiale, vivono una “loro” guerra, operando scelte estreme, radicali, agli antipodi fra loro, sintomi di una profonda totale rimessa in discussione di valori.
Leandro Castellani è un collaudato autore e regista che alla tv e più sporadicamente al cinema ha dato un valido e originale contributo spaziando dal grande sceneggiato (Le cinque giornate di Milano, La gatta, Incantesimo ecc.) all'inchiesta storica (La bomba prima e dopo, Mille non più mille, ecc.), alla biografia (Tommaso d’Aquino, Oppenheimer, Don Bosco, Frassati, ecc.), ottenendo i massimi riconoscimenti internazionali (Leone d’oro a Venezia, Festival di Montecarlo, Mosca, Villerupt, Changchun, ecc.). Studioso e docente di comunicazione è autore di importanti saggi sui mass-media (Premio Fabbri, Premio Capri, Premio “Scrivere di cinema”), nonché di opere di narrativa (Lavinia e il poeta, Il profeta, Occhi da cinema).