«Ci sono tanti segreti nella vita di Tinì, il più bello è la generosità che del segreto vive. Lei insegna senza parole: se fai un regalo, devi dare una cosa tua, una cosa a cui tieni molto, ci deve essere un po’ di dispiacere nel separarsene, anche per i ricordi che porta con sé, ma il dispiacere è compensato dalla gioia del dare e dalla gioia dell’amica o dell’amico che riceve».
Cesare Rimini
Tra le pagine di Tinì affiorano avvenimenti personali, fatti storici e di costume, moda, arte, mondanità. Il suo racconto si snoda attraverso molteplici viaggi, in Italia e all’estero, ma al centro c’è sempre Milano, con gli artisti, la “bella gente”, i salotti e le conversazioni; i paesaggi, i vecchi negozi, le strade silenziose dimenticate tra i grattacieli.
Dalla charlestonmania al concerto di Toscanini che riaprì la Scala dopo la guerra, al “ballo del secolo” offerto dal miliardario Charles de Beistegui in un palazzo veneziano, questa personale “ricerca del tempo perduto” costituisce un documento prezioso, e godibilissimo, per quanti ricordano con nostalgia quegli anni e per quanti, non conoscendoli, avranno l’emozione di scoprirli come in un film d’epoca.
Tinì Contini Bonacossi, nata a Milano nel 1920, ha sempre frequentato le personalità più note dell’arte e della politica, trovandosi così al centro dei maggiori avvenimenti dei suoi anni. Nata Ambrosini, figlia di un pioniere dell’industria dell’aviazione, ha sposato giovanissima Giovanni Carmine, combattente nella guerra partigiana. Separata e poi vedova, si è unita in secondo matrimonio con il marchese Litta Modignani. A cinquant’anni ha sposato il conte Sandro Contini Bonacossi, fiorentino, poeta, collezionista d’arte.