Le più strane immagini e le più fantasiose associazioni hanno popolato le mnemotecniche fin dall’antichità producendo misteriosi agglomerati verbo-visivi la cui interpretazione è spesso una scommessa, in mancanza di un codice uniforme e condiviso. Per destreggiarsi tra figure mnemoniche ed emblemi Umberto Eco suggerisce allora di affrontarli come un rebus, la cui chiave dipende al tempo stesso da inferenze contestuali e da soluzioni codificate, inoltrandosi in un articolato esercizio interpretativo che ha il carattere dell’indagine poliziesca e insieme del gioco.