Ad una signora non si chiede mai l’età e, se per caso si conosce, naturalmente deve restare un rigoroso segreto. Però, nel caso di Paola Nicosia Acquafredda, la tentazione di divulgarla è forte perché dimostrerebbe quanta energia può avere una signora - questo si può dire - non più giovanissima. Fatto sta che ha sfornato il terzo libro, dedicato stavolta alla Musica. Scritto in versi che è una fatica in più.
Lo stile è sempre quello che la contraddistingue: leggero, nel senso che scivola via, ma denso di nozioni e anche di riflessioni.
“Musica maestro!” rifà la storia di un’arte antichissima e che è legata da sempre alla nostra vita: nel bene e nel male. Un vecchio poeta romano non sosteneva del resto che “si canta o per amore o per rabbia”? L’Autrice elenca minuziosamente, infatti, tutte le occasioni in cui la musica ci accompagna, nei momenti di grande gioia oppure di grande dolore. Il canto è comunque una liberazione. Sette note, non di più, così importanti da aver segnato spesso la storia del mondo. Canti di preghiera o anche di trasgressione, canti che hanno segnato intere epoche. Canti che accompagnano le rivoluzioni oppure mettono paura: i talebani, nell’Afghanistan ferito, per prima cosa hanno vietato non casualmente la musica. E, caduto il regime sanguinario dei fondamentalisti, la libertà è stata espressa proprio cantando.
Paola Nicosia Acquafredda, in definitiva, ci offre un’altra lezione. All’inizio sembra un gioco, con quei versi che cominciano come le favole (“tanti, tanti anni or sono…”), ma poi arriva fino ai giorni d’oggi attraverso storie che non conoscevamo. E rende tutti più ricchi.
Edito da Bibliotheka Edizioni.