Provinciale. Ambizioso. Intelligente. Questo è il generale Napoleone Bonaparte nel 1795, quando ha appena ventisei anni. All'epoca nessuno è disposto a scommettere su di lui. Eppure, appena un anno dopo, Napoleone si impone come una stella di prima grandezza. Siamo nel 1796, è l'inizio di una storia memorabile di vertiginosa ascesa e di sconvolgente caduta: potere, glamour, amori esotici o impossibili, brutalità, tradimenti e grandi realizzazioni si intrecciano e si confondono nella vita del Bonaparte. Che segna un'epoca. Poiché Napoleone sperimenta nuove forme di potere, nuove simbologie dell'autorità e nuove strutture istituzionali: in qualche misura è lui che «brevetta» la tecnica del colpo di stato militare come arma di lotta politica (1799); è con lui che si afferma la prima dittatura «democratica», ratificata - almeno formalmente - da un plebiscito popolare; è lui che incoraggia una riorganizzazione delle leggi che vigono sul territorio dello Stato attraverso il ricorso ai codici giuridici; è lui che compie il gesto inaudito di incoronarsi imperatore da solo. Certo, il potere dell'Imperatore dura poco: la campagna di Russia, la reclusione all'Elba, i Cento giorni, la sconfitta di Waterloo e il definitivo esilio a S. Elena ne decretano la fine. Ma l'esperienza politica di Napoleone non cessa di far sentire la sua influenza anche a molti, molti decenni dalla morte.