La società occidentale, secondo Vincenzo Cesareo e di Italo Vaccarini, è definitivamente entrata nell’era del narcisismo. Secondo tali sociologi nel gioco con la propria immagine riflessa il narcisista (d’ora in poi inteso nella sua accezione “minimalista”) si troverebbe a gravitare “simpliciter” sull’adesso del presente, vivendo un’esperienza frammentata del tempo stesso. Nel vissuto narcisistico convivrebbero, pertanto, due tipi di esperienza: la ricerca del nuovo a tutti i costi e l’ossessività. Il nuovo lo guida nella casualità del suo stile di vita, mentre l’ossessività discende dal fatto che, nell’assenza di effettiva progettualità, tutto nella sua esistenza non è altro che il ripetersi all’infinito di un medesimo copione.