«Sfondano la porta a fine dicembre e portano via il corpo.» Inizia così, dal ritrovamento di un cadavere, questo romanzo di Jon McGregor, un forte, sincero ritratto di un gruppo di vite ai margini della società. Il corpo ritrovato è quello di Robert, un uomo che a causa dell’alcol ha perso tutto ciò che aveva: una figlia e una moglie. La sua storia è narrata da un coro tragico eppure dolcissimo che tutto osserva e che canta l’esistenza dolorosa – ma ancora capace di momenti di felicità – degli ultimi e degli sconfitti: i tossici, gli sbandati, gli emarginati. Insieme a quello di Robert, emerge il racconto di altre vite, perdute per troppo amore, per bisogni troppo potenti, tenerezza e non-capacità di adeguarsi al mondo. Neanche i cani è un romanzo pieno di furia e speranza, potente e universale. L’opera struggente di un autore che ha raccolto del fango e lo ha trasformato in oro.