L’intento dell’autore è quello di far conoscere, particolarmente ai calabresi, la figura di Nicola Misasi, lo scrittore nazionalpopolare, molto noto nel ’900 non solo in Italia ma anche all’estero. In Germania vennero tradotti i suoi Racconti calabresi. Oggi è dimenticato e quasi sconosciuto. Giorgio Papaluca mette a fuoco la volontà indomita, il lavoro costante e durissimo dello scrittore cosentino che, da autodidatta, approdò al giornalismo decantando le bellezze della Sila, delle donne, il carattere adamantino degli uomini. Nicola Misasi mise a fuoco i comportamenti caratteristici dell’epoca: la gelosia, la vendetta, l’onore che era tutto una religione; difese la Calabria dagli insulti e dai giudizi ingiusti e laceranti di storici e uomini politici del Nord. Il 13 novembre 1884, in virtù della legge Casati (12.11.1859), fu nominato professore straordinario di italiano e storia al Liceo Classico di Montalbano Calabro. Morì a Roma il 23.11.1923. Mussolini ordinò i funerali di Stato e trasmise al sindaco di Cosenza il seguente telegramma: “Con Nicola Misasi la Calabria perde il suo figlio più illustre e devoto”.
Giorgio Papaluca è nato a Grotteria e vive a Siderno (R.C.). Dopo aver conseguito la laurea in Lettere classiche, si è dedicato all’insegnamento come ordinario nelle scuole di Avviamento professionale, nelle scuole medie e negli Istituti tecnici. È stato preside titolare nelle scuole medie e negli Istituti tecnici. Ha scritto le seguenti opere: Il sacrificio di Vigliena, CEM, 1951; I cinque martiri di Gerace, Giuli, R.C., 1951; 30 anni, Annuario dell’I.t.c. di Siderno, Frama Sud Chiaravalle Centrale, 1981; Lo sparviero e l’usignolo, voll. 2, Age, Ardore, 1994; Le nostre radici, Age, Ardore, 2001; La Judeca, Age Ardore, 2003; Caturello, Age, Ardore, 2006. Ha Collaborato alla stesura del libro su Cosimo Iannopollo e su «2000», annuario dell’I.T.C. di Siderno. Nel 1989 gli è stata conferita la medaglia d’oro dal Presidente della Repubblica quale benemerito della Scuola e della cultura. Nel 2004, al premio letterario “Città di Siderno”, ha avuto un riconoscimento speciale “per il grande contributo dato alla cultura calabrese”. È stato componente del Consiglio di Amministrazione dell’Università della Calabria.