Istanbul, 1980. La Turchia si sveglia con il fragore dei carri armati nelle strade, è il terzo colpo di stato nel giro di soli vent’anni.È sullo sfondo di questi eventi storici, sottintesi ed evocati, mai direttamente visibili, che si intrecciano le vite di una prigioniera politica, Inci, e di un bambino di quattro anni, Baris, figlio di un’altra detenuta. Baris guarda oltre le sbarre del carcere in cui è rinchiuso e lì, attraverso le parole e i gesti di Inci, impara a conoscere ciò che sta fuori, ciò che può stravolgere le relazioni umane e ciò che rende pure le persone e i loro sentimenti. E vede gli aquiloni, azzurri, rossi, che rischiano di venire abbattuti dai fucili delle guardie, proprio per il senso di libertà che instillano nei prigionieri. Un’opera di magistrale ironia, un romanzo epistolare in cui la purezza disarmante di un bambino sa smascherare le assurdità di cui spesso l’uomo e la Storia cadono vittime.